Dietro una grande donna ci vorrebbe… una moglie
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Titola così il bell’articolo che il settimanale femminile Tu Style ha dedicato al mio libro Ci vorrebbe una moglie. Lavorare senza sensi di colpa nè preoccupazioni ‘altre’ (i bambini, la spesa, l’apparecchio per i denti) per gli uomini è normale: ci siamo noi a risolvere tutto. L’articolo inizia con una domanda: ma se è lei a fare carriera, al resto chi ci pensa? Già. La giornalista ha individuato LA domanda cui non è facile trovare risposta. Diciamo che ognuno si arrangia come può. I più bravi (o semplicemente quelli che si amano davvero) trovano la loro via per pensare a tutto questo ‘resto’ che incombe. Molti altri gettano la spugna. Che tradotto, per le donne, significa rinunciare al percorso di carriera. Significativa l’iconografia scelta per l’articolo. Le donne citate, Angela Merkel, Hillary Clinton, Elisabetta II e Margaret Thatcher hanno consorti che hanno scelto la politica del ‘passo indietro’, o dell’alternanza (questo è il caso dei Clinton, prima io Bill, ora tu Hillary). Significativa anche l’età: la più giovane del gruppo è Frau Angela, 58 anni ben portati. Come dire, per quella generazione che oggi ha dai sessant’anni in su non c’è nulla da fare. Il partner deve camminare un passo indietro. Bisogna abbassare un po’ l’età per cambiare prospettiva. Nelle generazioni più giovani c’è qualcuno disposto a stare nell’ombra? Mi sono interrogata su questo tema e nel libro riporto anche le opinioni di ragazzi e professionisti che hanno oggi tra i trenta e i quarant’anni. Dobbiamo ripartire da lì.
Trovate l’articolo al link http://www.este.it/ufiles/files/UID425PAU215TXD.pdf
Mariachiara
Cara Chiara,
condivido tutto quello che dici e vorrei dare una speranza alle giovani donne che vogliono fare carriera.
Gli uomini che fanno un passo indietro o che supportano se non la carriera, le scelte delle mogli, ci sono.
Io sono della tua stessa generazione e mio marito è il mio più grande supporter e fan.
Mi ha sempre sostenuta in tutte le scelte che ho fatto, non mi ha mai criticata ed è la persona che anche operativamente si è caricato di un grosso lavoro che mi permette di portare avanti l’attività della mia associazione.
Lui è il webmaster di due siti che parlano di attività dedicate alle donne, lo fa gratuitamente, durante i fine settimana e alla sera, è il mio consigliere e oltre che marito, è il mio migliore amico.
Di sicuro è una mosca bianca, ma sono certa che non è l’unico.
Non si sente sminuito e neanche di aver fatto un passo indietro rispetto a me, perchè quando i carichi di lavoro maggiori sono i miei lui interviene in aiuto e lo stesso faccio io con lui quando la situazione si ribalta.
E’ vero che non abbiamo figli, ma sono quasi certa che la situazione non cambierebbe.
L’unica cosa che cerco di non fare mai, è criticare qualcosa che lui ha fatto, nella gestione quotidiana, e che io avrei fatto meglio o diversamente.
Anche se non mi piace come lui l’ha fatta, sto zitta e ringrazio che si sia fatto carico di una cosa che, in altre circostanze, avrei dovuto fare io.