Quando il casalingo è lui e non è nemmeno disperato
conciliazione, flexible benefit, lavoro, welfare aziendale
Gli ‘over ’50 sono spesso un problema. Se perdono il lavoro faticano a ricollocarsi, se ce l’hanno faticano a confrontarsi con le generazioni più giovani… ma c’è anche una fetta di cinquantenni che, prepensionati o incentivati, il lavoro non lo cerca proprio più. E se sono uomini con consorte felicemente occupata qualche problema può affacciarsi all’orizzonte. Sì, perché il maschio in questione potrebbe decidere di rivestire i panni del casalingo, per nulla disperato, ma anzi felicemente calato in un nuovo ruolo nel quale eccellere dando prova di alte performance di economia domestica. Quale occasione migliore per riversare l’esperienza di una vita nella gestione della casa con un piglio manageriale? Un sogno, penserete voi… Peccato che questo esercito di casalinghi le cui fila si ingrossano vertiginosamente – erano 119mila nel 2007 sono 156 mila oggi – pare prenda la nuova occupazione tremendamente sul serio. Dall’aspirapolvere che deve essere un ultimo modello in grado di sconfiggere gli acari alla pulizia minuziosa di tutti gli angoli invisibili. Anche per dimostrare che loro sì che sanno riassettare e tener pulito… Noi, va da sé, abbiamo quell’approccio dilettantistico nemico di quella aspirazione alla perfezione che è garanzia di tensione verso l’eccellenza. Per dire, un marito che ogni due per tre toglie lo zoccolino sotto i mobili della cucina e ti dimostra che tu non avresti garantito lo stesso livello di pulizia, igiene, brillantezza dopo un po’ rischia di risultare insopportabile… Ecco che lo spettro della crisi coniugale, dopo la crisi professionale e con una drammatica sintonia temporale con la crisi dei 50 anni, si avvicina. Per le consorti che rientrate dall’ufficio devono vedersela con il novello maggiordomo una speranza di recuperare la relazione in tempi accettabili c’è. Anzi due. La prima è che il consorte si iscriva all’università della terza età convogliando così energie, saperi e metodo in un progetto extra domestico. E la seconda che l’azienda dove passano 8 o più ore al giorno abbia adottato strumenti di ‘flexible benefit’, in modo da poter contare su servizi che ‘allegeriscono’ il ménage quotodiano. Anche quello del marito a casa. Il tema del welfare aziendale e dei flexible benefit sarà al cento del programma culturale dell’evento che abbiamo organizzato a Roma domani. Al link http://www.este.it/res/convegno/eid/116/p/ i dettagli del programma. Vi aspettiamo.
paolo canal
La questione degli equilibri relazionali ed emotivi nelle famiglie scosse dalle crisi professionali dell’uomo é tanto più seria quanto più si ripercuote anche sugli standard di vita sociale e di benessere.
Potrebbe essere utile anche un sostegno psicologico
Non so se potrò essere a Roma, ma spero che i risultati dei lavori trovino le ali per volare fin nel profondo nord est.