Le supereroine entrano nella stanza dei bottoni dell’Information Technology
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I supereroi al femminile sono altrettanto efficaci nel salvare vite e combattere il male tanto quanto i loro colleghi maschi. Nessuno infatti ha mai messo in dubbio le capacità o la forza di eroine del calibro di Wonder Woman e Catwoman, e tutti sanno che queste possono essere invocate per risolvere situazioni di difficoltà. Il tema è ancor più dibattuto nel settore della tecnologia. Per questo abbiamo chiesto un parere a tre donne che hanno ruoli di responsabilità in un’azienda che si occupa di sicurezza informatica e che noi conosciamo molto bene, Check Point. Si tratta di Marie Hatter e Dorit Dor, senior executive e Raffaella Zilli, Distribution Manager di Check Point Software Italia.
A Marie Hattar, chief marketing officer di Check Point Technologies, piace assimilare il suo ruolo nel settore della sicurezza It a quello di qualcuno che combatte per una giusta causa. “Il nostro compito è quello di ‘ripulire’ le strade di Internet dai cyber criminali e salvaguardare le persone. Siamo i supereroi della vita reale che proteggono i propri clienti dai malfattori”.
Tuttavia, quando qualcuno pronuncia la parola ‘supereroe’, le persone tendono a pensare a Batman o Superman anziché a Wonder Woman. Forse perché da secoli gli uomini vengono considerati i protettori e mentre le donne tradizionalmente hanno sempre ricoperto ruoli più di sostentamento e supporto.
Dopo 20 anni di lavoro nel settore It, Marie ha imparato che la questione non è stabilire chi possa fare meglio il proprio lavoro ma piuttosto come le diverse peculiarità che caratterizzano uomini e donne si completino a vicenda per il successo di un’azienda.
“Le donne tendono a mantenere una leadership differente rispetto agli uomini e a considerare le strategie in una nuova luce”, aggiunge. “In genere ci concentriamo sul raggiungimento di obiettivi e siamo più brave nella costruzione di gruppi. Siamo delle team builder migliori, mentre gli uomini tendono ad eccellere maggiormente nella costruzione di reti personali”.
“Quando questi differenti stili di management si incontrano e si ‘sposano’, accadono miracoli”, continua Marie. “La forza lavoro e i clienti presentano dimensioni di sempre maggiore complessità. La diversità di genere garantisce infatti molteplici prospettive che vengono continuamente prese in considerazione creando così un buon equilibrio”.
Le colleghe Dorit Dor – VP products – e la distribution manager italiana Raffaella Zilli, concordano con Marie. “Le donne sono sempre state leader molto determinate”, spiega Raffaella, “ma spesso si sono limitate a guidare nel silenzio uomini di successo. Col passare del tempo, le donne hanno trovato la voce e il coraggio di competere per posizioni normalmente riservate agli uomini”.
I segni di questo cambiamento di tendenza appaiono ora chiari. Uno studio di Catalyst, società non-profit che registra i progressi delle donne nel mondo del lavoro, ha rivelato che le aziende con un numero maggiore di donne nel proprio Consiglio di Amministrazione ottengono migliori prestazioni finanziarie.
Nonostante questo, un recente studio Ue ha mostrato come solo il 19% dei manager dell’Information Technology è di sesso femminile (rispetto al 45% in altri settori dei servizi), e le donne rappresentano in generale meno del 30% della forza lavoro in questo campo.
“Ho sempre considerato positivo il fatto di essere donna anche in ambito lavorativo”, afferma Dorit, la quale è convinta che le donne siano innovative, modeste, leali e sicuramente più apprezzabili nel lavoro di squadra e comunicazione. Gli uomini sono invece più competitivi e più propensi a promuovere le proprie carriere e programmi personali. Se si riesce ad evitare la reciproca ‘eliminazione’, queste caratteristiche si completano a vicenda e producono un effetto molto positivo sulla crescita ed eccellenza operativa del business.
Dorit è convinta sia meglio attrarre nel board persone competenti piuttosto che preoccuparsi della parità di genere, affermando che la strada per la ‘stanza dei bottoni’ dovrebbe essere un percorso paritario in cui le aziende dovrebbero incentivare il lavoro di squadra, il dialogo e una cultura aperta. Le organizzazioni dovrebbero inoltre incoraggiare leadership femminili e sfruttare quel talento quando disponibile.
“È tutta una questione di attenzione”, dice Marie. “Le aziende più attente potranno contare su dipendenti più impegnati e quindi produttivi, con una conseguente migliore performance aziendale. Per accedere ad ogni linea di talento, è necessario capire come relazionarsi ai dati demografici. Fare troppo affidamento su un qualsiasi elemento risulta pericoloso per la redditività a lungo termine di un’azienda. La responsabilità del board è occuparsi meno delle operazioni quotidiane, segnalando eventuali sbilanciamenti al management – nel caso in cui esistano – e la diversità di genere rappresenta proprio uno di questi potenziali squilibri”.
“Da un lato le aziende devono saper cogliere l’opportunità offerta dall’universo femminile e, dall’altro, le donne non devono aver paura di affrontare le sfide che si trovano davanti”, dichiara Raffaella. “Le ragazze dovrebbero imparare il lavoro di squadra fin dalla giovane età e avere accesso a diverse possibilità di carriera”. Marie aggiunge: “I bambini si esaltano molto quando possono toccare con mano e sperimentare o mettere in relazione quanto stanno imparando anche nella vita reale. Troppo spesso le ragazze sono mere utenti di tecnologia. Abbiamo bisogno di cambiare la situazione e trasformarle in creatrici, indirizzandole verso corsi di programmazione di base e magari facendo costruire loro una semplice macchina robotica… Questo potrebbe rappresentare il banale incentivo di cui necessitano per realizzare questo cambiamento. Abbiamo bisogno di lavorare insieme, come un team affiatato, perché la prossima generazione sia più interessata allo sviluppo di tecnologie. “Le donne in genere incontrano difficoltà man mano che cresce il loro ruolo aziendale o quando cercano di farsi notare in base a talento e capacità, piuttosto che per le loro competenze di networking. Ma la cosa più importante è raccogliere la sfida e concentrarsi sulle opportunità per ottenere un reale cambiamento”, conclude Dorit. “Se desiderate che le cose accadano, allora questo è il posto per voi e nessun pregiudizio di genere si opporrà al vostro cammino”. Parola di supereroe (o di supereroina).