Intervista a Natascia Mondani

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La passione per le persone

Per essere veloci, più competitivi e dare al mercato le risposte che chiede, è necessario che gli obiettivi aziendali siano chiaramente condivisi attraverso momenti formativi. Fondamentali anche per diffondere i valori aziendali, creare una comune identità ed evitare il disallineamento tra i valori aziendali e i comportamenti delle persone. Ma oggi, cosa chiedono le aziende ai formatori? Che caratteristiche deve avere il formatore ideale? E in uno scenario in cui le richieste delle aziende aumentano sempre di più, le donne come conciliano? Lo abbiamo chiesto a Natascia Mondaini, Training, Development & Internal Communication Manager di Technogym.

Il tema della ‘competitività’ è più che mai al centro dell’attenzione. Che relazione ha potuto riscontrare tra la formazione e l’aumento della competitività nella sua impresa?
In Technogym l’innovazione ha avuto un ruolo decisivo nella costruzione del suo percorso di successo. Per noi essere competitivi significa sapere innovare e rendere l’organizzazione capace di rispondere in maniera efficace ai cambiamenti che oggi sono sempre più veloci, riuscendo a mantenere il benessere interno. Abbiamo lavorato molto in questo senso, tanto che siamo stati premiati come azienda ‘great place to work’ nel 2004. Benessere interno, clima e spirito di squadra sono sempre stati un terreno di grande lavoro. Questi obiettivi sono stati raggiunti attraverso una gestione delle risorse umane orientata alla valorizzazione del capitale umano, con particolare rilievo alla formazione e allo sviluppo per tutti i collaboratori. In Technogym è sempre stata fatta formazione a tutti dipendenti, dagli operai ai dirigenti. Crediamo che i risultati aziendali siano generati dalle persone e per questo è fondamentale curare il loro apprendimento. In quest’ottica, la formazione è per noi una leva strategica perché lavora sulla dimensione del sapere, delle capacità, della motivazione e dei desideri. E le persone si esprimono in funzione di quello che sanno, di quello che possono e vogliono fare. Per noi la velocità è un altro elemento fondamentale per essere competitivi e impone di poter contare su risorse che possiedono il know how necessario.

In tempi di crisi la formazione è una voce che viene spesso tagliata. Quale dovrebbe essere secondo lei l’atteggiamento più corretto e, soprattutto, come si coniugano formazione e crisi?
Le aziende che sopravvivranno alla crisi saranno quelle che avranno saputo innovare e, se l’innovazione passa dalle persone e dal loro apprendimento, ritengo che la formazione non possa subire un freno. È dunque indispensabile continuare a formare anche in tempi di crisi e Technogym vuole avere un approccio innovativo a 360° non solo su prodotti e servizi, ma anche sugli approcci alla formazione delle persone. Stiamo per questo definendo un sistema di apprendimento e sviluppo che utilizza i collaboratori interni in qualità di trainer e di coach. E per fare questo, abbiamo attivato dei programmi di formazione per formatori e per coach interni.

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