“Dirigenti disperate”. Nel titolo una verità
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Di Serena Poerio
Le donne, secondo Chiara Lupi, autrice di un libro che tratta il tema di un management femminile alla deriva, sono costantemente divise tra lavoro e famiglia, alla ricerca di un punto di equilibrio tra vita professionale e privata.
Il testo non vuole essere un manuale di vita, piuttosto un messaggio per vivere in armonia il proprio status di donna, moglie, mamma e manager.
L’obiettivo del libro è quello di proporre percorsi possibili, raccontando storie da cui prendere esempio e spunto.
Le manager disperate fanno il verso alle Desperate Housewives della serie televisiva americana, sono quelle che in pausa pranzo corrono a fare la spesa, incastrando l’impegno privato con quello d’ufficio. Alla ‘pausa pranzo’ è dedicata una riflessione: sono molte le donne che non riescono a mangiare o a riposarsi in quel breve lasso di tempo perché troppo impegnate a risolvere altre faccende. Molte sono le signore che rinunciano al lavoro dopo la prima gravidanza. Troppo oberate da pensieri, incombenze, scadenze e responsabilità. Rinunciare alla propria professione implica però abbandonare una parte della propria indipendenza e, inutile dirlo, diminuire le entrate di una famiglia, che al momento aggirano in media intorno ai 1900 euro al mese.
Le donne spesso temono di non farcela, sono schiacciate dai sensi di colpa, dettati molto spesso dalla famiglia, dall’ansia di non essere abbastanza presenti con i figli o il marito.
Qual è la paura delle donne? Paura di non farcela, paura di non riuscire a conciliare, di non essere abbastanza brave. Le donne dovrebbero imparare a prendersi meno sul serio, riuscire a delegare, abbandonare l’idea di essere le uniche responsabili del menage familiare. In altre parole dovrebbero incominciare a fare network.
Oggi gli strumenti tecnologici ci vengono in aiuto per conciliare tutti gli aspetti della nostra vita, per essere presenti in tempi brevi e incisive sia in ambito personale che professionale.
Il messaggio del libro è: mai mollare! Mai rinunciare alla propria vita privata e alla propria indipendenza. Il libro dà voce a tante donne, manager ed imprenditrici, che testimoniano il loro impegno quotidiano nella realizzazione di sé e del percorso professionale che hanno scelto. Senza escludere la maternità.