Chiara Muti, mamma di una bimba, al debutto alla regia di un’opera lirica, dichiara di essere preoccupata per la mancanza di tempo più che per l’opera in sé o per la collaborazione con il padre. “Per noi donne è così – dice -, non abbiamo una moglie che pensa a tutto”. E’ così anche per voi?
A una ragazza di quasi cinquant’anni, single, che si occupa di informazione in tv chiedono come dovrebbe essere il suo compagno ideale. “Tifoso del mio lavoro”, risponde lei. Se si è innamorati del proprio lavoro, chiediamo anche a chi ci sta vicino di innamorarsi anche solo un po’ di quel che facciamo. Non è così?
Se si e’ ricevuta in sorte una storia e si hanno gli strumenti per raccontarla, non ha senso tenerla per se’, ha scritto Massimo Gramellini. Ieri sera alla presentazione del mio libro Ci vorrebbe una moglie eravamo in tanti, e vi ringrazio per aver voluto condividere parte di un racconto che parte dalla storia che ho ereditato io, ma che parla anche di lavoro e di relazioni. E quindi ci riguarda tutti.
Al Convivio ‘Risorse Umane e non Umane’ che abbiamo organizzato il 12 e il 13 giugno Haim Baharier ha parlato di autenticita’ delle relazioni. E dell’urgenza di uscire dalla trappola delle ‘success story’ a tutti i costi, evidentemente non sempre autentiche. Mentre parlava sono sobbalzata sulla mia sedia e mi sono sentita trendissima con il mio libro che parte dalla narrazione di un insuccesso. Mi son sentita autentica. Vi capita mai?