Il contagio del welfare
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La conciliazione è una malattia contagiosa. Queste le parole usate da Marzia Monelli Bianchi, che con la famiglia gestisce Lubiam, azienda fondata nel 1911, alla tappa mantovana del nostro road show dedicato al welfare aziendale. Ma cosa significa contagiosa? Lasciarsi contagiare dal welfare significa prestare attenzione ai bisogni di tutta la popolazione aziendale. Se avere un asilo aziendale è certamente un grande aiuto, soprattutto in aziende come Lubiam con una popolazione aziendale composta dall’80% di donne, poi quello stessa struttura diventerà meno interessante man mano che i bimbi crescono. Il punto è – e in Lubian lo hanno capito molto bene – che è necessario riflettere in modo innovativo su come accompagnare le persone lungo le fasi della vita. Il welfare deve essere integrato e dare risposte a una popolazione aziendale che manifesta bisogni differenti lungo il ciclo della propria vita professionale. E investire in welfare conviene, per aumentare le performance e la motivazione dei dipendenti e anche per contenere i costi del personale attraverso forme di compensation. Anche la legge di stabilità in approvazione esprime indicazioni chiare, che favoriscono il ricorso al welfare aziendale. Se fino a ora il welfare si è appoggiato sulla famiglia – il più potente ammortizzatore sociale del nostro Paese – ora questo modello con la crisi economica è entrato in crisi. Risultato? Le famiglie rinunciano a prestazioni e consumi. Le aziende possono fare molto, ma serve maggiore cultura e serve la disponibilità a fare rete. Proseguiremo gli approfondimenti su questo argomento nel corso delle prossime tappe del nostro road show, a Bergamo il 10 e a Varese il 17 novembre, organizzato in collaborazione con il laboratorio ‘Percorsi di Secondo Welfare’ diretto da Franca Maino. Vi aspettiamo.
Le agende a questo link: http://www.este.it/res/convegno_edizione/zid/339/p/