Intervista a Emilia Sarno

Scritto da admin971 il 17 Maggio 2012. Le Interviste.

La volontà di mettersi in gioco

Curiosità, grinta e tanta voglia di fare. Questi gli ingredienti giusti per realizzare un percorso di carriera. Perché, come si dice, il proprio destino, ce lo si deve un po’ costruire. Le aziende danno delle opportunità, ma sta a noi saperle individuare, e cogliere. E allargare i nostri orizzonti. Emilia Sarno, che dallo scorso anno gestisce le attività di Public Relation e ufficio stampa e il coordinamento delle attività di comunicazione esterna e interna di EMC Italia, ci racconta il suo percorso, dalla laurea conseguita presso l’Università di Salerno al recente impiego in una multinazionale tecnologica. E a tutte le donne lancia un messaggio forte: non è accettabile che altri decidano per noi. Imponendoci scelte inutilmente penalizzanti.

Emilia, ci racconta il suo percorso?
Mi sono laureata in Scienze della comunicazione nel1999 a Salerno e, dopo un paio d’anni di lavoro precario, ho capito che mi sarei dovuta trasferire al nord per realizzare le mie aspirazioni professionali. Ho vissuto comunque un’esperienza formativa positiva, avendo lavorato in una piccola azienda che mi ha dato la possibilità di gestire i contatti con clienti e fornitori e, soprattutto, di iniziare a occuparmi di comunicazione. Posso dire di avere avuto in quei due anni la possibilità di capire come si gestisce un’azienda, quali le problematiche principali. Come dicevo, avevo intuito che mi sarei dovuta trasferire, ed è così che dopo due anni sono arrivata a Milano, città che offre mille possibilità a chi le sa cogliere.

Una volta a Milano?
Dopo diverse esperienze fatte con agenzie interinali, approdo in D-Link Mediterraneo, multinazionale attiva nel settore networking. Il mio primo contratto è stato a tempo determinato, come back office commerciale. Da lì è iniziato un percorso durato circa 7 anni. Dal back office, alla contabilità, alla finanza sono arrivata negli ultimi quattro anni a occuparmi di Marketing & Communication con la responsabilità per Italia e Grecia. Un percorso di soddisfazioni, anche se sono convinta che se l’azienda dà delle opportunità, bisogna anche essere bravi a sviluppare quel potenziale che sta in ognuno di noi. L’azienda ti mette alla prova, ma poi devi essere tu a saper cogliere le sfide. Ad esempio, è sbagliato focalizzarsi sulle mansioni assegnate senza cercare di procurarsi una visione d’insieme. Allargare gli orizzonti è fondamentale se non si vuole rimanere relegati in una determinata posizione. Sono fondamentalmente molto curiosa e il mio desiderio di andare oltre mi ha sempre spinto a cercare di capire il perché delle cose. Un atteggiamento che è sempre stato apprezzato e che si è dimostrato vincente.

Il suo percorso nasce da una grande curiosità e dal desiderio di realizzare se stessa attraverso il lavoro…
Sicuramente. Anche associata a una voglia di non accontentarmi. Ho sempre cercato di misurarmi con le mie capacità, per capire quanto potessi ancora fare all’interno di un’azienda e quanto potessi imparare. Da un lato c’è stato il mio grande impegno, anche perché la mia forte curiosità si traduceva in una dedizione che andava oltre i doveri da impiegata. Spesso, alle 9 o alle 10 di sera ero ancora in azienda. Dall’altro lato ho avuto la fortuna di lavorare con un vice presidente e un presidente molto giovani, persone che mi hanno capita, valorizzata e hanno sfruttato la mia curiosità facendomi crescere e dandomi la possibilità di comprendere cosa volesse dire ‘gestire un’azienda’. D-Link mi ha dato molto e io credo di avere contraccambiato. Sono anche stata fortunata perché l’azienda non aveva alcuna preclusione nei confronti delle donne; anzi, ho lavorato con un vicepresidente convinto del fatto che le donne hanno un intuito e un modo di fare che le rende a volte più adatte a ricoprire determinate posizioni.