Intervista a Federica Appiani
Gli uomini sono anche più bravi a fare ‘rete’. Cosa ne pensa?
L’azienda maschile vive di reti maschili, generando un tipo di cameratismo che tra le donne è minore o diverso. Ma fare network è importante. E anche in questo Shell è avanti. Abbiamo al nostro interno la figura del ‘mentore’, una persona che ha con te un rapporto di seniority senza essere nella tua linea gerarchica, con cui ognuno si può confrontare sui propri risultati, sulle aree di miglioramento, sui conflitti. E non c’è un mentore per donne e uno per uomini. Per la crescita globale delle professionalità è stato individuato un sistema di 9 pianeti, ovvero di 9 competenze che un manager dovrebbe avere a tutto tondo: e anche in questo caso, non si è fatta distinzione tra manager uomo o donna nell’acquisizione delle competenze. Ci sono una serie di strumenti di valutazione periodica per ognuno dei 9 pianeti, per monitorare il proprio stato di crescita. E il coaching è indistintamente rivolto a entrambi i sessi. Shell dunque ti dà le opportunità: sta poi al singolo dimostrare che l’investimento è stato ben riposto.
Come racconta la dottoressa Covili di Aidp, quando si lavorerà per risultati, anche per le donne ad alti livelli sarà più facile imporre modelli di lavoro diversi, meno centrati sul prototipo maschile. Lei è d’accordo?
Certo. In Shell si dà importanza al work life balance, ovvero al giusto bilanciamento tra vita privata e lavorativa. Senza che questo, logicamente, comprometta i risultati.
Federica Appiani è nata a Milano nel 1964, convive con Marco e ha due figli: Giovanni, 9 anni e mezzo, e Alessia, 7. Laureata in Economia, dopo una prima esperienza come assistente universitario, ha lavorato per alcuni anni nel settore della consulenza e della formazione manageriale; 12 anni fa è entrata in Shell, dove ha ricoperto vari ruoli sia in unità di linea (Investimenti e Sviluppo Rete, Supply) sia in unità di staff (Risorse Umane). Attualmente è responsabile dell’ottimizzazione economica delle attività di raff inazione e dei conti lavorazione per il Mediterraneo e l’Europa dell’Est: un mondo ancora a larga maggioranza maschile con un forte orientamento tecnico, nel quale una donna non ingegnere rappresenta un’eccezione.