Intervista a Isabella Covili
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Il presidente di Confindustria è una donna. Un segnale forte…
Certo, e se guardiamo agli Stati Uniti ci sono già molte donne amministratori delegati di grosse compagnie che, guarda caso, sono le società che vanno meglio. Il tema che deve essere interiorizzato è questo: se noi donne pensiamo di fare un buon lavoro come imprenditori, leader di partito, presidenti, chi l’ha detto che non lo possiamo fare seguendo logiche differenti? Non solo nelle situazioni di crisi dunque, ma in generale, per non lasciare inespresse delle potenzialità. E anche questo elemento dovrebbe rientrare nei parametri di certificazione. Perché nelle aziende in cui i processi sono più trasparenti, dove si valutano le persone al di là del sesso, il clima è migliore. E quando il clima è migliore, il benessere è diffuso e l’azienda funziona bene; proprio perché le persone stanno bene. È un processo circolare. Senza contare che un clima aziendale di benessere favorisce anche la redemption, un fattore che oggi ha assunto tanto valore, quasi quanto la retribuzione. Le donne tendenzialmente hanno sempre badato a questi aspetti, ragionando in termini di ‘compenso’, più che di ‘retribuzione’: si può essere ricompensati in tanti modi, che vanno oltre il denaro. La motivazione, la soddisfazione personale hanno un peso importante sul modo di lavorare, esattamente come l’ambiente di lavoro, il rapporto con i colleghi e così via.
È corretto secondo lei affermare che le donne, dovendo per forza di cose essere in grado di gestire al meglio la complessità dell’ambiente familiare, sanno conseguentemente gestire meglio anche l’attività lavorativa?
Credo si possa dire che le donne hanno una forte capacità di problem solving di situazioni complesse, dovuta a un allenamento quotidiano di tutto rispetto. Che può comunque a volte causare delle insicurezze, perché nella pianificazione del quotidiano l’imprevisto è sempre dietro l’angolo. La capacità però di prevedere e gestire anche l’imprevisto rientra proprio tra le caratteristiche in un certo senso ‘acquisite’ delle donne. Questo valore aggiunto, questa capacità elevata di problem solving e previsione è un valore che solo una manager- mamma può dare all’azienda, proprio per la sua capacità di trasferire la gestione dei problemi e degli imprevisti quotidiani nel mondo del lavoro. Senza la pretesa di essere perfette.
Isabella Covili è laureata in giurisprudenza. È Presidente Aidp Promotion e Vicepresidente Nazionale Aidp (Associazione Italiana per la direzione del Personale). Socio fondatore e Vicepresidente di FederProfessional e Presidente Università delle Persone, Vicepresidente esecutivo Fondazione Enzo Spaltro. Una carriera nell’ambito delle risorse umane fino a ricoprire la posizione di direttore del personale in aziende internazionali (Buton Vecchia Romagna, Philip Morris, Finritz), Amm inistratore di I.C. Consulting srl – società di head hunting che opera su tutti i settori merceologici e con specializzazione nel settore moda e beni di lusso – dove si occupa di ricerche mirate su tutto il territorio nazionale ed estero.