Intervista a Monica Pesce
carriera, confronto, diversità, donna, famiglia, femminile, indipendenza, intervista, lavoro, professione, responsabilità, ruolo, scelta
Quali sono le vostre attività? Le nostre attività si articolano su tre fronti: il primo riguarda la socializzazione ed è finalizzato all’ampliamento del network di contatti. A questo proposito, organizziamo un aperitivo mensile che offre alle donne la possibilità di incontrarsi, conoscersi e costruire in un contesto informale relazioni di fiducia, che possono rivelarsi utili nel percorso di crescita professionale. Il secondo aspetto è legato agli speaker event, come quello recentemente oCcrganizzato per presentare il libro Abbracciare l’orso: un’occasione per ascoltare il parere di speaker internazionali o italiani su temi riguardanti la diversity sia in senso stretto, sia in senso lato. Molti dei nostri speaker rappresentano dei role model e costituiscono importanti testimonianze di best practice. Sono occasioni di confronto, apprendimento e condivisione: non ci limitiamo a parlare di teoria e dati, ma anche di vita reale. Ci sono tematiche su cui vi state concentrando in modo particolare? Quest’anno, ad esempio, abbiamo parlato dell’importanza per le donne di avere un’indipendenza economica e finanziaria, così come della gestione delle emozioni sul luogo di lavoro o della presenza delle donne nei board aziendali. Dal 2008 è partito un terzo filone di attività legate a workshop: in questo caso, forniamo un supporto più concreto su tematiche specifiche, attraverso incontri a cadenza quasi mensile per un numero massimo di dodici persone. Il tema portante di quest’anno riguardava il coaching: dapprima abbiamo organizzato uno speaker event; poi abbiamo offerto alle nostre associate la possibilità di approfondire l’argomento durante incontri specifici. Cinque coach, member di PWA, si sono offerte di organizzare un workshop che spaziava dal ricollocamento professionale all’intelligenza emotiva, alla possibilità di ricoprire il ruolo di coach in azienda. Quale la vostra mission? Da supporto alle sole expat (espatriate, ndr), la mission dell’associazione si è gradualmente aperta alle professional women in senso lato, a prescindere dalla nazionalità, puntando a un maggiore radicamento sul territorio per rispondere alle esigenze di donne che lavorano e hanno ambizioni di carriera nel contesto italiano e specificatamente milanese; mantenendo, però, sempre l’anima internazionale. Aspetto, quest’ultimo, per noi particolarmente importante perché facilita il continuo e arricchente confronto con la diversità culturale, linguistica e natale. Vogliamo offrire un contesto aperto e dinamico alle donne che lavorano per confrontarsi e darsi supporto nel contesto professionale italiano che, rispetto ad altri Paesi europei, denota molte mancanze, per problemi di mentalità più che per carenza di supporti concreti. Nello stesso tempo, vogliamo sensibilizzare sia le associate, sia il contesto che ci circonda sulla necessità di affrontare seriamente problematiche come il basso numero di donne presenti nei board, o la gestione delle emozioni sul luogo di lavoro. Questi temi, dal nostro punto di vista, non andrebbero vissuti come specificatamente femminili, perché riguardano la società e il contesto aziendale in senso lato. Per questo motivo, i nostri due eventi di quest’anno che trattavano queste tematiche, contrariamente alle regole dell’associazione, sono stati aperti anche agli uomini.