Ma i padri, dove sono?
educazione, figlio, lavoro, marito, padre, responsabilità, rinuncia
Simone de Beauvoir diceva che avremo la parita’ solo quando troveremo una donna stupida in un posto di responsabilità. Volendo attualizzare il concetto ai nostri giorni, mi vien da dire che avremo la parità quando troveremo un uomo che, come Anna Marie Slaughter, ex funzionario del Dipartimento di Stato Usa, affermerà di voler rallentare i propri ritmi di lavoro per seguire di più i figli. Finche’ la responsabilità dell’educazione dei figli sarà percepita come un impegno prevalentemente femminile, soprattutto dalle stesse madri, difficile immaginare grandi cambi culturali. In questo dibattito che riempie le pagine di quotidiani e settimanali, possibile che nessuno abbia bussato alla porta della rinunciataria più famosa del momento per chiedere: “Scusi, il padre dei due scapestrati che la costringono a rinunciare alla carriera, dov’è?”.
Emanuele
Oltre a responsabilizzare i figli bisogna responsabilizzare anche i mariti (o compagni di vita). Tutti i miei amici che oggi hanno dei figli sono molto coinvolti nella cura e nell’educazione dei loro figli, e comunque oggi è molto più frequente vedere dei papà con i figli in giro per compere o al parco anche senza la mamma. Resta da capire quante volte le mogli coinvolgano davvero i mariti nelle “faccende domestiche” invece di lasciarli alle loro incombenze (partita, play station, ecc.)