Un ragazzino milanese litiga con la mamma e pianifica una fuga da casa. In perfetto stile adolescenzial-tecnologico-contemporaneo, cosa fa? Chiama un taxi. Destinazione? Venezia. Costo dell’operazione? 380 euro. Il cellulare, ovviamente, lo lascia a casa, sennò, che fuga è?
Mio figlio qualche sera fa mi chiama: “Mamma sono in ritardo, arrivo subito”. Un subito mica tanto metaforico, tant’è che dopo due minuti suona il citofono. “Ma come fai a essere già qui?” Incalzo. “Ho preso un taxi” replica serafico l’adolescente con l’atteggiamento di chi sa cosa sia il problem solving.