Nel video che trovate al link che pubblico in questo post trovate una testimonianza di un’imprenditrice che conosciamo bene, Monica Tiozzo, autrice del libro Come sopravvivere alla propria azienda che abbiamo pubblicato qualche anno fa. Monica ha lasciato la carica di presidente dell’azienda di famiglia, la Nomination, e ha deciso di occuparsi d’altro. E in questa testimonianza ci motiva la sua scelta.
Donne e lavoro. Continuiamo a parlarne perché il tema merita l’attenzione di tutti. C’è bisogno di fare, e di fare adesso. Le iniziative per sostenere il lavoro femminile non sono più rimandabili. Ne parliamo in questa intervista con il deputato Alessia Mosca l’anima, insieme e con la sua collega dello schieramento opposto Lella Golfo, della più avanzata legge in tema di quota rosa. Al punto che ora Viviane Reding si sta adoperando per farla adottare anche ad altri Paesi dell’Unione Europea.
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La vita delle donne manager è durissima. Certamente, lo è più di quella degli uomini nelle stesse posizioni. L’avventura di una carriera al femminile pare spesso una ‘mission impossible’ e, quando arriva il momento di dedicarsi anche a un progetto familiare, molte donne ridimensionano i propri obiettivi professionali, non vedendo una soluzione alle difficoltà organizzative imposte dalle incombenze extra-lavorative. Perché tocca alle donne questa rinuncia? Questione culturale, retaggio di un passato che si trascina pesantemente nel nostro presente e condiziona molte di noi, tra sensi di colpa e mancanza di alternative, che costringono a sacrificare una parte importante della nostra vita. Ma qualche storia a lieto fine la conosciamo e vogliamo raccontarvela, sperando che sia d’ispirazione per tutti coloro che il problema non se lo sono posto, o che lo definiscono ‘superato’.
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Capita a fagiolo, il libro di Chiara Lupi, che racconta le donne e la loro vita spericolata alla ricerca dell’equilibrio perfetto tra incombenze e soddisfazioni, scelte personali e aspirazioni professionali. Umberto Veronesi, in questa breve estate soporifera e accaldata, usa il pulpito del Corriere della Sera per magnificare le virtù femminili, addirittura ne cita i parecchi punti di forza rispetto agli uomini. E sottolinea quanto le aziende produrrebbero meglio e ne beneficerebbero in abbondanza se soltanto fossero così lungimiranti da occupare più elementi femminili, e in posizioni di maggior potere.
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