Guardarsi dentro. Con onestà
Cristina Storer è una donna che ama i percorsi in salita. Una che non si accontenta e che ama le sfide. Quelle difficili, quelle considerate impossibili per la maggior parte di noi. In famiglia affronta il difficile percorso dell’adozione. Per ben due volte. E per seguire i suoi due bimbi decide di lasciare la dirigenza, ma bastano pochi giorni tra le mura domestiche per farla tornare sui suoi passi da manager. I suoi figli nel frattempo sono cresciuti e oggi la troviamo a capo del Commercial Programs dell’area Software per l’Emea in Rockwell Automation.
Continua a leggere
La volontà di mettersi in gioco
Curiosità, grinta e tanta voglia di fare. Questi gli ingredienti giusti per realizzare un percorso di carriera. Perché, come si dice, il proprio destino, ce lo si deve un po’ costruire. Le aziende danno delle opportunità, ma sta a noi saperle individuare, e cogliere. E allargare i nostri orizzonti. Emilia Sarno, che dallo scorso anno gestisce le attività di Public Relation e ufficio stampa e il coordinamento delle attività di comunicazione esterna e interna di EMC Italia, ci racconta il suo percorso, dalla laurea conseguita presso l’Università di Salerno al recente impiego in una multinazionale tecnologica. E a tutte le donne lancia un messaggio forte: non è accettabile che altri decidano per noi. Imponendoci scelte inutilmente penalizzanti.
Continua a leggere
Pari merito. Meglio delle pari opportunità
Non abbandonare le proprie aspirazioni professionali ed evitare le scelte di comodo. Questo il messaggio di Isabella Covili, imprenditrice di successo. In questa intervista ci racconta come è necessario che si faccia strada un diverso approccio nei confronti della famiglia, la cui gestione e cura non deve più ricadere solo ed esclusivamente sulle madri. Le donne si trovano spesso ad accettare posizioni che richiedono un minore impegno, come il part-time, illudendosi di aver compiuto una scelta. Dettata invece da un’organizzazione sociale che avrà necessariamente ripercussioni anche sulla nostra economia. Perché rinunciare alle donne significa rinunciare a risorse di talento.
Continua a leggere
Nell’elenco dei miei personalissimi piaceri ce n’è uno che sta in cima alla classifica: svegliarsi e rimanere a letto a leggere, avendo la certezza che nessuno ti parla, ti chiede qualcosa, reclama qualcos’altro. Senza che suoni il telefono. Chi minimamente mi conosce può immaginare che l’evento sia piuttosto raro. Ma può raggiungere, in qualche caso, livelli di estasi. Quando sono al mare, ad esempio.
Continua a leggere