E’ un problema di cultura e di educazione. Ma soprattutto di normative non applicate. Sulla carta l’Italia ha leggi all’avanguardia per la tutela delle lavoratrici e della maternità. Oltre che della paternità. Sul piano teorico. Questo il problema, come ha individuato l’autore della recensione al mio libro che potete leggere a questo link: http://www.piaceridellavita.com/cercasiuomo-responsabile.html
Scrive Giulia Bongiorno, presidente della Commissione Giustizia alla Camera, sul numero 30 del settimanale Oggi dove condivide con Michelle Hunziker la rubrica ‘Doppia Difesa’, in risposta al messaggio di una lettrice: “Per una donna che voglia almeno tentare di coniugare lavoro e famiglia è fondamentale avere accanto qualcuno disposto a dividere non solo le gioie ma anche le fatiche che i figli portano con sé e che sia capace di vivere il supporto alla carriera della sua compagna non come una concessione ma come il giusto riconoscimento alla sua individualità. Una equa distribuzione delle incombenze all’interno del nucleo familiare è insomma a mio avviso il primo, imprescindibile passo: le consiglio di partire da lì, dalla scelta di qualcuno che la ami e la rispetti al punto da capire i suoi desideri e da aiutarla a non dover scegliere. E le segnalo un libro uscito da poco, si intitola Ci vorrebbe una moglie…”.
Titola così il bell’articolo che il settimanale femminile Tu Style ha dedicato al mio libro Ci vorrebbe una moglie. Lavorare senza sensi di colpa nè preoccupazioni ‘altre’ (i bambini, la spesa, l’apparecchio per i denti) per gli uomini è normale: ci siamo noi a risolvere tutto. L’articolo inizia con una domanda: ma se è lei a fare carriera, al resto chi ci pensa?
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Incinta, donna, sotto i quarant’anni. Ecco tre requisiti essenziali per essere tenute fuori dalle stanze che contano. Non in America però, dove Marissa Mayer è appena stata nominata amministratore delegato di Yahoo. Anche tra le 50 donne più potenti del pianeta secondo Forbes, così, tanto per non far mancare nulla al cv. La nostra stampa impazza. “Da noi non può succedere, resta un sogno, bello, ma irrealizzabile”. Inutile nascondersi. L’aria che si respira è quella. Da noi si fanno firmare ancora le dimissioni in bianco, le donne si licenziano, semmai. Eppure io una storia al contrario la conosco. Si tratta di Alessandra, da anni viene a parlare ai nostri convegni dedicati alle risorse umane e, sempre con piacere, racconta la sua storia. Quando ha fatto il colloquio di selezione nell’azienda dove ora è Chief Operations Officer, dopo essere stata a capo dell’Hr, era incinta. L’azienda l’ha assunta e la ragazza ha fatto carriera. Qualche storia da raccontare ce l’abbiamo anche noi, e il blog anche a questo serve. A trasmettere storie positive.