E’ un problema di cultura e di educazione. Ma soprattutto di normative non applicate. Sulla carta l’Italia ha leggi all’avanguardia per la tutela delle lavoratrici e della maternità. Oltre che della paternità. Sul piano teorico. Questo il problema, come ha individuato l’autore della recensione al mio libro che potete leggere a questo link: http://www.piaceridellavita.com/cercasiuomo-responsabile.html
Titola così il bell’articolo che il settimanale femminile Tu Style ha dedicato al mio libro Ci vorrebbe una moglie. Lavorare senza sensi di colpa nè preoccupazioni ‘altre’ (i bambini, la spesa, l’apparecchio per i denti) per gli uomini è normale: ci siamo noi a risolvere tutto. L’articolo inizia con una domanda: ma se è lei a fare carriera, al resto chi ci pensa?
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Riporto l’articolo pubblicato ieri dalla Provincia, quotidiano di Cremona. L’obiettivo del libro e’ riflettere insieme con gli uomini. E questo testo e’ stato scritto da Fulvio Stumpo, che ringrazio, anche per aver voluto stimolare qualche interrogativo. “Ma io, sono cosi?”, si chiede Fulvio…
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Aperitivo con amiche. In questo periodo la conversazione per me è facile, tiro fuori il mio libro dalla borsa e il gioco è fatto. Dal ‘Ci vorrebbe una moglie’ a parlar di uomini il passo è breve. Così si finisce per parlar dell’altro sesso. Sempre. Degli uomini che abbiamo, di quelli che vorremmo, di quelli che ci rendono felici. La conversazione si infittisce e una bella ragazza, che dimostra dieci anni meno di quelli che ha, parla del suo fidanzato. Una creatura con la quale ha un feeling intellettuale meraviglioso, con lui vive una sintonia straordinaria. Una specie di eden. “Non avete bambini? – domando io (non riesco a non fare domande, è il mio mestiere e spesso ne abuso) -. “Ma ti pare – risponde lei – ho parlato di un essere meraviglioso con il quale vivo una relazione idilliaca. Non di un compagno disposto a fare la spesa…”.