Crolla il tasso di occupazione tra gli under 35, negli ultimi cinque anni sono diminuiti di 1,5 milioni. I dati che riporta il Corriere della Sera impongono una riflessione: nel secondo trimestre di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2007, i giovani occupati tra i 15 e i 43 anni sono passati da 7 milioni 333mila a 5 milioni 876mila. Meno 19,9%. Cosa fare? I giovani se non vogliono perdere le speranze devono investire nella loro formazione. E qui emerge un altro problema, perché l’investimento presuppone una disponibilità economica, di cui genitori dei nostri ragazzi potrebbero non disporre. La vita media – e questa non è certamente una cattiva notizia – si è allungata e le ricchezze si trasferiscono sempre più tardi da una generazione all’altra. Questo significa che il giovane laureato, se vuole fare un master, deve fare un doppio salto, scavalcare il papà e sperare nella comprensione dei nonni. Che non è detto avvertano la necessità dell’investimento in questione, mettendo a rischio l’impiegabilità delle generazioni future. Se poi il giovane è anche donna, sappiamo bene che tutto si complica. Uno dei recenti post pubblicati su questo blog è un vero e proprio grido di dolore. Malouine scrive che non riesce nemmeno a concepire l’idea di fare un figlio. Ha 34 anni, se non può pensarci ora, quando? Non sono io a poter proporre soluzioni, ma da un paio d’anni ho voluto dar spazio ai giovani sulla rivista