Non credo sia solo perché ho figli che vanno a scuola che i miei ritmi sono scanditi dal calendario scolastico. Fatto sta che per me il nuovo anno non comincia il 1° gennaio ma il 1° settembre. E’ a settembre che tutto ricomincia. I tre mesi di vacanza dalla scuola portano con sé un generale ‘rallentamento’ del ritmo. La centrifuga del quotidiano sembra girare un po’ più lentamente, ci si concedono cose ardite, tipo far colazione con tuo figlio al bar alla mattina.
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Tra i best seller di questo luglio torrido impazza la trilogia di EL James con le sue 50 sfumature. Non paga di un colore, il grigio, l’autrice ha pensato bene di proseguire con il rosso e il nero. Come darle torto, le vendite impazzano, e chi non legge tra poco potrà deliziarsi al cinema. Un’amica mi mette in guardia. E’ un libro illeggibile. Ma io son curiosa e lo compro.
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Titola così il bell’articolo che il settimanale femminile Tu Style ha dedicato al mio libro Ci vorrebbe una moglie. Lavorare senza sensi di colpa nè preoccupazioni ‘altre’ (i bambini, la spesa, l’apparecchio per i denti) per gli uomini è normale: ci siamo noi a risolvere tutto. L’articolo inizia con una domanda: ma se è lei a fare carriera, al resto chi ci pensa?
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Luisa conosce le organizzazioni. Le ha vissute dal di dentro prima e come consulente oggi. Ne ha per molti anni osservate le dinamiche e, per affrontare il tema del potere, ha ragionato insieme con altre donne, altre manager che hanno contribuito a riflettere sull’organizzazione. Perché le donne, mediamente, non si trovano a loro agio, faticano a riconoscersi in modelli che non sono stati pensati per loro. C’è un senso di estraneità che pervade la donna manager, una difficoltà a confrontarsi che forse sta all’origine di molti malesseri.
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