I supereroi al femminile sono altrettanto efficaci nel salvare vite e combattere il male tanto quanto i loro colleghi maschi. Nessuno infatti ha mai messo in dubbio le capacità o la forza di eroine del calibro di Wonder Woman e Catwoman, e tutti sanno che queste possono essere invocate per risolvere situazioni di difficoltà. Il tema è ancor più dibattuto nel settore della tecnologia. Per questo abbiamo chiesto un parere a tre donne che hanno ruoli di responsabilità in un’azienda che si occupa di sicurezza informatica e che noi conosciamo molto bene, Check Point. Si tratta di Marie Hatter e Dorit Dor, senior executive e Raffaella Zilli, Distribution Manager di Check Point Software Italia.
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Scrive Paolo: “Concordo pienamente sul fatto che vi sia nel management un asse bipolare che vede, da una parte, un modello di comportamenti manageriali fondato su archetipi paterno/maschili e, dall’altra, un modello di comportamenti manageriali fondato su archetipi materno/femminili, riconducibili, come ho scritto in altra sezione di questo blog alle competenze dell’intelligenza emotiva mappata da Daniel Goleman. Non sono, però, sicuro che il modello materno/femminile sia necessariamente proprio del manager donna e che, simmetricamente, il modello paterno/maschile sia necessariamente proprio del manager uomo. La psiche, osserva Jung, è sempre duale”. Voi cosa dite?
Si chiama management by cleaning, una teoria manageriale giapponese di cui si comincia a parlare anche da noi.
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Se a mezzogiorno il re dice che è notte fonda, tu contempla le stelle.
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