Si licenzia un facchino mussulmano all’hotel Danieli di Venezia. Non accetta di prendere ordini dal suo diretto superiore, una governante in servizio da anni. La ricerca di un nuovo lavoro non va a buon fine – la crisi morde anche in laguna – e il dipendente ribussa alle porte del Danieli. La mediazione si trova: un collega maschio farà da tramite con la governante. E il facchino torna in servizio. Ma stiamo parlando di mediazione, non di integrazione. O no?
Di Lauro Venturi
Ho navigato a lungo sul sito e la considerazione di fondo è: se queste sono le dirigenti disperate, non oso pensare all’energia liberata da quelle piene di speranza.
Chiara non è certo una “desperate housewive”, anche se conoscendola più del livello superficiale e meno dell’amicizia posso intuire sprazzi di perfezionismo, sempre però gestiti con il buon senso della subottimalità e della imperfezione (che mai è trascuratezza).
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Una donna che, rieletta alla Presidenza, dedica ore e ore al trucco e parrucco per sottolineare la sua femminilità. Lei è Cristina Fernandez de Kirchner, la ‘Presidenta’ di un Paese, l’Argentina, che esibisce tassi di crescita intorno al 10%. Tra una borsa di Hermès e un tailleur Chanel ha messo a capo di ministeri per tradizione guidati da uomini delle donne, come Industria e Difesa. Anche la Presidenza della Banca Centrale è affidata a una donna.
Dopo il matrimonio omosessuale, la regolamentazione della fecondazione assistita e l’eutanasia, tra poco saranno approvati anche il divorzio breve e i contratti prematrimoniali.
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Con un minimo di prospettiva storica, possiamo osservare come le cose sono cambiate. Non sono poi tanto lontani i tempi in cui il mondo del lavoro –il mondo che sta fuori di casa– era esclusivamente maschile. Ma allo stesso tempo, guardando al presente e al domani, è evidente un fatto: le organizzazioni funzionano in base a modelli maschili, in base a regole stabilite da un solo sesso. Questa situazione è, evidentemente, fonte di problemi. Penalizza le persone che lavorano e penalizza le organizzazioni: il non tener conto appieno di un punto di vista è rinuncia a una ricchezza, è perdita secca per tutti. Consapevolmente parlo di sesso, così come un tempo si intendeva quando nel mondo della scuola si parlava di classi miste, classi che accolgono, con parità di diritti e di doveri, studenti di ambo i sessi. Parlo di sesso e non di genere.
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