Chi ha letto il post di ieri sa che abbiamo condiviso delle riflessioni sul lavoro insieme con gli imprenditori della CNA di Brescia. Brava come sempre, Eleonora Rigotti organizza l’evento in una cantina della Franciacorta. Un posto meraviglioso, come meraviglioso è l’entusiasmo di questi piccoli imprenditori che ogni giorno costruiscono un pezzo di futuro.
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Guadagni più di tuo marito? Le probabilità di divorzio aumentano del 50%. Il dato emerge da una ricerca condotta Marianne Bertrand, docente di economia della University of Chicago Booth School of Business. Corretto porsi il problema in un paese, gli Stati Uniti, dove è diventato normale che le donne guadagnino più dei loro mariti. Il dato investe il 24% delle coppie comprese tra i 18 e i 65 anni. Normale si, ma a che prezzo? I matrimoni diminuiscono e la ricercatrice sostiene che tra la diminuzione della celebrazione del sacro vincolo e la busta paga una relazione ci sia. L’idea insomma che un uomo deve guadagnare più di sua moglie è dura a morire. Le coppie, dati alla mano, sono molto meno felici quando a guadagnare di più è lei. Ma non finisce qui. Se lei guadagna di più – e quindi presumibilmente lavora anche di più – finisce per lavorare di più anche tra le mura domestiche. C’è qualcosa che non va. Voi come commentate questi dati?
Con le nostre riviste ci occupiamo anche di formazione e sarebbe miope non prestare attenzione alle professioni emergenti e che riguardano tutte quelle attività che servono per tenere insieme le nostre vite. Il settimanale l’Espresso pubblica un articolo dedicato al mercato degli affetti, e a tutte le attività correlate. Vendiamo al punto: non facciamo più nulla da soli (a questo proposito vedi post del 5 luglio, Quando si perde l’orientamento) e la nostra vita privata viene gestita quasi totalmente in outsourcing: baby teacher, baby sitter, colf, wedding planner, manager della terza età, love coach, family manager.
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Anche in India si cerca moglie su internet e le agenzie matrimoniali si attrezzano e profilano il target. Cosa cerca l’uomo indiano? Da una recente indagine emerge che le spose piu’ ambite sono l’esatto contrario delle donne in carriera. Il cacciatore tipo, professionista o colletto bianco di multinazionali, aspira a una vita tranquilla e ‘tradizionale’, non avendo bisogno di un secondo reddito. Nulla di nuovo, le virtù delle donne con le gonne erano gia’ state decantate dal nostro Roberto Vecchioni. Siamo sicuri che le rassicuranti casalinghe piacciano solo agli indiani?