L’azienda ‘al femminile’
Raccogliere le sfide del mercato e costruire un percorso imprenditoriale. Questo il sogno, realizzato, di Nadia Peviani. Diventata dirigente molto giovane, ha imparato presto a confrontarsi con l’universo azienda. Un mondo, ci spiega, in cui le donne non sono percepite come cervelli strategici. Perché, troppo spesso, si abbandonano all’emotività quando invece, si sa, è la razionalità che governa il business. E allora Nadia cosa fa? Crea la sua azienda fondata sui valori in cui crede, in cui gli stretti formalismi aziendali hanno lasciato il posto a dinamiche più fluide, ma non per questo meno efficaci. Il risultato si chiama Temas, un’affermata attività nel settore della consulenza regolatoria nell’area farmaceutica e della salute. Ci racconta il percorso che ha compiuto e, dopo avere realizzato il modello di azienda al femminile ora, all’età di 56 anni, si è sposata.
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Innovare e rischiare. Con coraggio
Il primo ottobre 2007 si è concluso il merger tra Borsa Italiana e il London Stock Exchange. Un’acquisizione rapida, che ha determinato l’inizio di un percorso di integrazione. Molti risultati sono già stati raggiunti: la creazione di un’unica piattaforma telematica che gestisce il mercato italiano e il mercato inglese, il lancio di un nuovo mercato in Italia per le piccole e medie imprese, il progetto di un sito web comune. Molto resta però ancora da fare. È necessario completare un percorso che porti alla costruzione di una nuova identità, e ciò non è possibile se quelle preesistenti permangono. Ci parla di questo interessante caso Marina Forquet Famiglietti, responsabile Human Resources Italy del London Stock Exchange Group, che traccia anche un identikit del Direttore risorse umane di successo.
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La passione per le persone
Per essere veloci, più competitivi e dare al mercato le risposte che chiede, è necessario che gli obiettivi aziendali siano chiaramente condivisi attraverso momenti formativi. Fondamentali anche per diffondere i valori aziendali, creare una comune identità ed evitare il disallineamento tra i valori aziendali e i comportamenti delle persone. Ma oggi, cosa chiedono le aziende ai formatori? Che caratteristiche deve avere il formatore ideale? E in uno scenario in cui le richieste delle aziende aumentano sempre di più, le donne come conciliano? Lo abbiamo chiesto a Natascia Mondaini, Training, Development & Internal Communication Manager di Technogym.
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