E’ un problema di cultura e di educazione. Ma soprattutto di normative non applicate. Sulla carta l’Italia ha leggi all’avanguardia per la tutela delle lavoratrici e della maternità. Oltre che della paternità. Sul piano teorico. Questo il problema, come ha individuato l’autore della recensione al mio libro che potete leggere a questo link: http://www.piaceridellavita.com/cercasiuomo-responsabile.html
Per chi stiamo scrivendo? Mettersi nei panni del lettore, mettersi nei panni dell’altro. Questo dovrebbe fare chi scrive. Così inizia il suo seminario sul Business writing che si tiene oggi a Milano Francesco Varanini.
Direi che mettersi nei panni dell’altro e’ un esercizio che dovremmo fare più. Se tutti lo facessimo, nelle nostre organizzazioni staremmo meglio. O no?
Riporto l’articolo pubblicato ieri dalla Provincia, quotidiano di Cremona. L’obiettivo del libro e’ riflettere insieme con gli uomini. E questo testo e’ stato scritto da Fulvio Stumpo, che ringrazio, anche per aver voluto stimolare qualche interrogativo. “Ma io, sono cosi?”, si chiede Fulvio…
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Dopo due anni di incarico presso il dipartimento di Stato Americano, Anne-Marie Slaughter dichiara di essere stata costretta a tornare all’insegnamento universitario, non perché non amasse il suo lavoro o fosse stufa della politica, ma perché le era impossibile destreggiare la sua carica con le esigenze dei due figli teenager. Leggo la notizia sul Corriere della Sera del 23 giugno. Tre giorni dopo la presentazione del mio libro Ci vorrebbe una moglie.
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