di Carlo De Paoli
– Viola studia. Viola impara. Viola lavora, fa amicizie, fa stage. Viola fa la valigia e parte, poi torna, sale uno a uno i gradini che portano dall’università al lavoro. Esperienze di vita e impieghi che la fanno crescere. Di gradini ne sale molti, poi scivola e cade, anche se non per colpa sua.
Ma non cede. Si rialza, si cura le ferite e riparte più forte e più attrezzata. Alla fine punta al lavoro che non aveva mai nemmeno osato sognare: non “il posto” tanto caro alla tradizione italica, ma una fantastica opportunità di carriera con un futuro ancora tutto da scrivere.
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Luisa conosce le organizzazioni. Le ha vissute dal di dentro prima e come consulente oggi. Ne ha per molti anni osservate le dinamiche e, per affrontare il tema del potere, ha ragionato insieme con altre donne, altre manager che hanno contribuito a riflettere sull’organizzazione. Perché le donne, mediamente, non si trovano a loro agio, faticano a riconoscersi in modelli che non sono stati pensati per loro. C’è un senso di estraneità che pervade la donna manager, una difficoltà a confrontarsi che forse sta all’origine di molti malesseri.
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Riporto l’articolo pubblicato ieri dalla Provincia, quotidiano di Cremona. L’obiettivo del libro e’ riflettere insieme con gli uomini. E questo testo e’ stato scritto da Fulvio Stumpo, che ringrazio, anche per aver voluto stimolare qualche interrogativo. “Ma io, sono cosi?”, si chiede Fulvio…
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Trovo in rete questa bella recensione del blog. Potete leggere l’articolo a questo link:
www.7per24.it/…/le-manager-non-hanno-mogli-su-cui-contar…
La giornalista, Sara Di Antonio, ha capito lo spirito con il quale affronto questi temi. Con la giusta dose di ironia e consapevolezza, bisogna sempre ricercare il senso di quello che si fa. E cercare di essere felici.