Tra il dire e il fare, c’è di mezzo il… fare
artigiano, conciliazione, Elena Natali, lavoro femminile, maternità, Sistemi&impresa
Intorno a questo blog gravita una comunità di persone, uomini e donne che condividono i temi del lavoro. Con qualcuno di loro si è creato un legame forte. Anche se non ci si incontra, condividere con regolarità temi che ci riguardano, scambiarsi opinioni, segnalare reciprocamente eventi di interesse è un modo per tenere vivo un legame. E’ quel che è accaduto con una giovane imprenditrice, Elena Natali: abbiamo pubblicato tempo fa la sua storia nello spazio che sulla rivista Sistemi&Impresa dedichiamo ai giovani imprenditori. Elena gestisce un’azienda in Brianza, ha una famiglia, un bimbo e condivide tutte le difficoltà della gestione di ruoli diversi. Ma non finisce qui. Elena appartiene a quella categoria di imprenditori che stanno lavorando duramente per cercare di far evolvere la loro dimensione artigianale per costruire aziende che, grazie a percorsi di innovazione continua, si possano proiettare con fiducia nel futuro. Per far questo serve una visione, ma servono anche competenze, le idee devono basarsi su progetti di sostenibilità. Ma è anche necessario condividere, scambiarsi idee, progetti, segnalarsi reciprocamente le opportunità. Per questo, quando mi ha scritto che avrebbe dato vita a un blog per comunicare anche con la sua comunità, ho pensato immediatamente di darne notizia ai visitatori di questo blog. “Molto spesso – scrive Elena – gli artigiani vengono visti come imprenditori non al passo con i tempi. Io voglio aprire una finestra sul nostro mondo, far vedere che anche noi siamo usciti dal paleolitico e ci interessiamo di politica, economia e cultura”. Come lei, ogni giorno ci sono tanti piccoli imprenditori che con la loro capacità di visione e con lo spirito che anima il loro desiderio di fare impresa reggono le sorti della nostra economia. Di dibattiti sulla crisi, francamente, non ne possiamo più. Vogliamo condividere storie di persone che hanno deciso di reagire. Persone che hanno scelto di fare.
Questo il link al suo primo post. Auguri Elena!
eugeniobastianon
Ho conosciuto recentemente diverse famiglie artigiane orgogliose della propria identità e, nello stesso tempo, spaventate dall’idea che i propri figli seguissero le loro impronte. Un segno dei tempi, se è vero che tradizionalmente il problema era il sottrarsi dei figli alla storia, e alla pratica, artigianale della famiglia. Credo che una risposta a diversi problemi dell’artigianato potrebbe essere la ricerca di nuove forme di cooperazione e di economie di network.
Elena
Grazie mille Chiara , il tuo libro e il tuo blog sono per me fonte di energia e motivazione .
In primis ho smesso di sentirmi Davide contro Golia, non sono sola, come me ci sono molte donne che cercano di essere se stesse contro una società che ci vuole ancora mogli e madri. E’ vero il mondo attorno a noi sta cambiando, lo stiamo cambiando perché siamo cambiate noi e abbiamo finalmente deciso noi in prima persona di porci in maniera diversa.
Come artigiana sono cambiata molto da quando frequento i movimenti di associazione, gruppo giovani prima e gruppo donne ora. Qui ho trovato tante persone che come me vogliono cambiare il loro modo di fare impresa. Fare rete anche solo per scambiarsi esperienze e soluzioni, e poi magari iniziare progetti a cui mai avresti pensato prima.
Gli artigiani si sono sempre isolati, si sono sempre chiusi nella loro bottega e guai a chi osava metterci piede. E’ tutto diverso attorno a noi ed è ora che impariamo a vivere in un mondo globale che non vuol dire perdere la propria unicità ma semplicemente condividerla con le unicità degli altri.